Ci siamo, questo sarà il primo articolo (speriamo di una lunga serie) relativo alla mini rubrica “Jurassic MakeUp”.
Ma che è? Ti rimando a questa pagina, così potrai leggere cosa mi è venuto in mente.
Ovviamente, lo ribadisco, si tratta di prodotti che non finiscono più sulla mia faccia da anni, tanti anni, a cui ho deciso di regalare una seconda vita (terza, anche quarta a volte).
Tra i miei reperti archeologici ho trovato lei. Parliamo del 2010, massimo 2012.
Innanzitutto, la palette è ancora venduta negli Stati Uniti alla modica cifra di 4 dollari. Meraviglioso. (Nel 2025 è ormai introvabile)
Sapevi che adesso, dopo anni di buGo, è possibile anche per noi italiani acquistare E.L.F. online? Non solo dal sito ufficiale, ma anche su Amazon e Douglas.
Che schifo.
All’epoca, ricordo di aver fatto qualche haul per blogger poracce e squattrinate. Con 10 euro ti compravi tutto il sito.
Questa palette mi aveva colpita per le cialde in crema, che io non possedevo perché illuminata sì ma solo in polvere e di colori che non andavano bene per il mio incarnato pallidissimo.
L’ho usata tanto, mi è piaciuta tantissimo. L’ho sempre trovata molto long lasting, almeno sugli zigomi e l’arcata sopracciliare.
Ha una texture molto diversa anche da altri illuminanti in crema che ho successivamente testato. Le cialde sono morbidissime ma non si squagliano, sembra di toccare una mousse, o un sorbetto.
La sfumabilità è alta, la coprenza molto modulabile. La puzza ora che è scaduta, immensa.
L’unico difetto (trascurabilissimo) è che le quattro tonalità di illuminante non abbiano un nome, cosa che mi riporta indietro con la mente, mi fa ripensare a quando i colori li indicavamo dicendo “quel bianco brillante opalescente coi riflessi rosa ma non troppo che sembra verde alla luce però in realtà è blu”. Che tenerezza.
Ti ho sbloccato un ricordo? Raccontamelo qui sotto!