Ora che abbiamo ampiamente discusso della palette Milf, possiamo passare ai rossetti della collezione.
Prima, però, vorrei fare una premessa: da quando ho riscoperto l’armocromia, mi sento in crisi. Non capisco più quali colori mi stanno “male”, mi ripeto che “l’importante è che mi ci veda bene io”, e poi torno ad avere dubbi.
Nonostante questo ho optato lo stesso per la box perché, in un modo o nell’altro, questi rossetti troveranno uno scopo. Mulac mi crea sempre esigenze di cui non ero a conoscenza.
Il primo colore che voglio analizzare è ovviamente Milf. Opaco come l’originale, trovo che sia leggermente diverso in formulazione e nuance: è più scorrevole, mentre ricordo che l’OG era un filo più secco, e il mix di colori di cui si compone è diverso, più tendente al rosa che al marroncino. Sul sito è difatti definito come un warm pink nude.
Sotto, insieme allo swatch del rossetto indossato, vedete anche una comparazione con la Velvet Ink e Milf OG.
Con questa collezione Mulac propone una nuova texture, la Creamlastic: è il finish di Momster, un rosa malva caldo che ricorda i rossetti satin di MAC. Non completamente opaco, anche se tende a diventarlo nelle ore, ma non lucido come un rossetto cremoso.
Come dice il nome, si aggrappa perfettamente alle labbra e segue il loro movimento, è “elastico“, confortevole e duraturo.
Scomodo sotto la mascherina, sì, ma tenetelo in wishlist per momenti migliori perché ne vale davvero la pena.
Altro Creamlastic è Mi Mamacita, un bel’arancio bruciato con un pizzico di rosso, molto autunnale. Mi ricorda le foglie degli aceri in questo periodo.
Qui saliamo di livello quanto a “importabilità” perché, si sa, i colori audaci non e completamente opachi necessitano di maggiore attenzione, nell’applicazione come nel modo in cui si indossano. E la mascherina, in questo senso, non aiuta proprio.
Di contro, la scrivenza è elevata subito, alla prima passata, e la durata è ottima – anzi, a dirla tutta macchia anche un po’ le labbra, che per me sapete non essere un problema.
Inoltre, altro pro, i rossetti Creamlastic tendono a svanire in maniera molto più omogenea rispetto agli opachi.
Ultimo, ma non per importanza, Big Mama: rosso bruciato, caldo e scuro, anch’esso molto autunnale. Finish opaco ma non secco, si stende abbastanza facilmente ma raccomando l’utilizzo di un pennellino o di una matita per delineare i bordi delle labbra con maggior precisione.
Elegante, raffinato, una validissima variante al classico rosso da donna in carriera.
Mo, parliamo del packaging.
Mettendo in fila i quattro rossetti, leggiamo la scritta Milf in oro lucido, a contrasto con l’arancione che caratterizza l’intera collezione. In rilievo vediamo anche delle sinuose linee femminili stilizzate che rendono le scatoline più particolari e riprendono il tema di fondo di altre collezioni antecedenti (Womanly, Feminine). Come sempre, massima cura in tutti i particolari.
Ho da ridire solo sulla scelta del nome, o meglio delle varie parole corrispondenti all’acronimo: Makeup Instinct Lives Forever. BOH. Milf OG faceva parte della linea “Glow’Gasm”, che era tutto fuorché un riferimento alla bellezza del trucco e alla passione per il make up. Glow’Gasm, che già di base ha un nome zozzetto, comprendeva il famosissimo blush Climax e Get Wet (rimasto una LE), altri due rossetti che si chiamavano rispettivamente No Mediocre e Bitch Please, e una palette occhi (Confident). Probabilmente è stata l’unica cosa fattibile per dare un senso al collegamento con il vecchio rossetto Milf, ma ciò non modifica il mio parere super positivo su tutti i prodotti.