Due Mattemoiselle e mezzo: THICC, Flamingo Acid e qualche domanda
Nel caso le mini review di Unlocked e Unattached non ti avessero tolto la sete (di curiosità, intendo, non di trucchi), oggi torno con due Mattemoiselle Plush Lipstick di Fenty Beauty. E sì, stavolta calco la mano. Non a caso, sono rossetti.
Il packaging esterno è il solito noto: sobrio, elegante, nulla da dire. Ma entriamo subito nel vivo: il difetto, quello che non riesco proprio a mandare giù.
Ti aspettavi anche tu un rossetto con un po’ di peso, magari quel tipo che ti fa pensare “ah, qui si fa sul serio”? Ecco, no. È leggerissimo. Plasticoso. Plasticaccia, se vogliamo essere sinceri.
Ora, lo so anch’io che la sostanza conta più della forma — e pare che dietro al prezzo (17.90 euro per ben 1.7 grammi) ci sia una scelta formulativa ben precisa. L’ho letto in giro, anche se non mi metto certo a fare la chimica da tastiera. Però da Fenty, uno dei brand più influenti degli ultimi anni, mi aspettavo un po’ più di… peso morale. E fisico.
Per testare a dovere la linea, ho comprato un nude e un colore più deciso, così da vedere se cambiano formula o resa a seconda della tonalità.
Il packaging esterno è il solito noto: sobrio, elegante, nulla da dire. Ma entriamo subito nel vivo: il difetto, quello che non riesco proprio a mandare giù.
Ti aspettavi anche tu un rossetto con un po’ di peso, magari quel tipo che ti fa pensare “ah, qui si fa sul serio”? Ecco, no. È leggerissimo. Plasticoso. Plasticaccia, se vogliamo essere sinceri.
Ora, lo so anch’io che la sostanza conta più della forma — e pare che dietro al prezzo (17.90 euro per ben 1.7 grammi) ci sia una scelta formulativa ben precisa. L’ho letto in giro, anche se non mi metto certo a fare la chimica da tastiera. Però da Fenty, uno dei brand più influenti degli ultimi anni, mi aspettavo un po’ più di… peso morale. E fisico.
Per testare a dovere la linea, ho comprato un nude e un colore più deciso, così da vedere se cambiano formula o resa a seconda della tonalità.
THICC e Flamingo Acid: nude e fucsia con carattere
THICC è un rosa carne tranquillo, lineare, senza troppe pretese. Lo credevo più rosa, più rosato, più qualcosa — e invece si ferma un attimo prima del “wow”. Va bene per tutto, è uno di quei colori jolly che puoi buttare su anche quando sei in ritardo di 20 minuti. Su incarnati chiari come il mio lavora bene, ma su pelli più scure potrebbe spegnersi un po’.
Flamingo Acid, invece, è un berry acceso, freddo, quasi elettrico, che mi fa pensare a quel tipo di fucsia scuro che adoro: vivace ma non da cartello stradale. Secondo me è portabile da molti, anche se — come sempre — dipende da quanto ti piace osare.
La texture? Una carezza. Morbidi, scorrevoli, zero attriti, si applicano bene anche senza matita (ma parliamone: chi ha voglia di usare la matita tutti i giorni? Non io, chiaramente).
E sul comfort… guarda, è uno di quei casi in cui dire “confortevole” è quasi offensivo: non li senti nemmeno addosso. Sono così leggeri che ti viene il dubbio di aver dimenticato qualcosa.
Sorprese e rimpolpamenti sospetti
Con mia grande gioia, noto anche un piccolo effetto plump: non da duck face, eh, ma un certo riempimento visivo sì. Soprattutto con Flamingo Acid, che sembra pure levigare un po’ le labbra. O magari è la mia illusione ottica, ma a me va bene lo stesso.
Va detto che le foto non sono sempre scattate lo stesso giorno, quindi magari qualche differenza nella resa c’è, ma la sostanza resta.
Comparazioni, desideri e wishlist sempre più lunga
E come ogni bravo rossetto sa, non si è mai da soli troppo a lungo. Ecco allora che sbucano i paragoni: THICC non è distante da certi nude MAC, ma con un finish più vellutato.
Flamingo Acid, invece, si muove in un territorio simile a certi fucsia violacei che però di solito risultano più secchi. Qui no, qui si resta morbidi fino alla fine.
A furia di guardarli, so già che prima o poi cadrò vittima anche di Ma’damn (visto dal vivo: wow). Resistere è inutile, ma almeno provo a rimandare.
Fammi sapere cosa ne pensi anche tu. Se hai provato altri colori, se ti è caduto in testa il packaging leggero o se anche tu pensavi che “mattemoiselle” fosse un nome da reality francese.
Ci rileggiamo presto, e magari con un altro rossetto in mano.