Ci sono giorni in cui mi chiedo seriamente che fine abbia fatto la comunità del beauty. Quella vera. Quella fatta di persone che parlano, scambiano opinioni, costruiscono relazioni, dove magari nascono collaborazioni vere — e non solo follow for follow. La mia gente, come dicono oggi.
Ogni volta che leggo l’ennesimo post di qualcuno che si lamenta di non riuscire a crescere sui social, la mia tentazione sarebbe quella di rispondere: “Ma tu, a chi parli? E soprattutto: parli davvero con qualcuno?”
Perché non basta lamentarsi, non basta postare. Bisogna anche saper fare una cosa che oggi sembra un’arte perduta: dialogare.
La solitudine del beauty creator 🎭
Chiariamo subito: non sto parlando di chi non ha tempo, di chi è timido, di chi non vive attaccato a Instagram o a TikTok. Sto parlando di quella massa di persone che gridano ogni giorno “amo il beauty” in tutte le salse e poi appena provi a parlarci… niente. Like muto. Nessuna risposta.
Io stessa seguo da tempo alcune persone che reputo appassionate vere. Ogni tanto, anche con sincero entusiasmo, commento, scrivo, propongo spunti. Il risultato? Spesso e volentieri, il silenzio assoluto. Gente che poi pubblica storie con su scritto “mi piacerebbe più interazione”, “non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate”, “scrivetemi in DM”, le solite frasi di circostanza.
Guarda che interagire non è un dovere altrui, è un atto di reciproco riconoscimento. E se tu per primo non riconosci l’altro, non aspettarti che il pubblico faccia magie.
Il paradosso del “monologo da beauty addicted” 🎙
La verità è che sempre più spesso i social stanno diventando un luogo dove si va a monologare. Non a dialogare.
Si postano foto, video, frasi fatte, caption scopiazzate da altri, il tutto con la sottotraccia di una domanda non posta: “Guardami. Dimmi che valgo”. Ma se poi qualcuno cerca un confronto reale, il sipario cala.
E qui arriviamo al punto centrale: l’individualismo dilagante. Oggi, nemmeno quando si ha una forte passione in comune si riesce più a parlarsi davvero. Si teme di “sprecare” il proprio tempo, o peggio, di far crescere un altro. Sia mai che il tuo commento porti visibilità a chi sta cercando di costruire qualcosa con onestà, mica gli vorrai puntare le luci addosso!
Nel mondo beauty questo fenomeno è ancora più accentuato. Probabilmente perché è un settore che, per sua natura, alimenta molto l’ego. Cosa c’è di più legato all’identità, all’immagine, all’autopercezione di un trucco ben fatto, di un selfie perfetto?
Ecco allora che, invece di creare vere comunità, ci si chiude nel proprio guscio, si predica “supportiamoci” e poi si pratica l’opposto, anche quando apparentemente non ti sembra così. Prova a farci caso.
Perché posto meno ✍🏻
È anche per questo che negli ultimi tempi posto meno, scrivo meno, faccio meno. Non perché non abbia le idee o la voglia — anzi. Al massimo mi manca il tempo, in questo periodo.
È che non voglio partecipare a questa continua corsa a chi parla più forte senza ascoltare nessuno.
Preferisco creare contenuti che abbiano senso, almeno secondo la mia logica personale. E se richiedono più tempo, va bene così. Non sono qui per riempire un feed tanto per farlo.
Inoltre, onestamente, vedere che anche tra appassionate vere spesso manca la voglia di un dialogo autentico, mi fa passare un po’ la poesia. Non al punto da smettere — quello mai — ma abbastanza da scegliere con più cura quando e cosa condividere.
Le vecchie glorie 👵🏻
Non è solo una questione di nuove creator. Anche molte vecchie blogger — quelle con cui un tempo ci si scambiavano idee, pareri, chiacchiere infinite su rossetti e inci — oggi sono sparite dietro a un like muto o a un silenzio di cortesia. Molte hanno proprio cambiato vita, hanno lasciato il settore, parlano d’altro. Altre hanno coltivato delle amicizie – non è il mio caso ovviamente. O forse mi odiano in segreto, non so.
Ma chi è rimasto non ha più niente da condividere?
Io non sono qui per raccogliere cuoricini, cuoricini. Preferisco mille volte un commento sincero, un dialogo costruttivo, che settordicimila reaction a un video.
Un invito (a chi vuole davvero esserci) 📜
Con questo non voglio dire che chi non risponde debba sentirsi in colpa, figurati. Ognuno vive i social come vuole. Però se ci si lamenta della mancanza di crescita e della scarsa interazione, forse è il caso di guardarsi un attimo allo specchio.
Io continuerò a coltivare i rapporti veri (ammesso di trovarne), a scambiare opinioni con chi ha ancora voglia di farlo. E a postare solo quando ho qualcosa che ritengo abbia senso dire. Il resto può anche passare in secondo piano.
Se qualcuno si riconosce in questo discorso, sappia che qui uno spazio per il dialogo c’è sempre, dai 18 anni in su. 😅